Nei primi anni del 900 molti piccoli comuni e borgate sono entrati a far parte della grande Milano e la città si è espansa inglobando testimonianze dei borghi e delle cascine che prima di allora erano il cuore di piccole comunità.

Alcune di queste testimonianze sono rimaste, ma, soffocate dallo sviluppo urbanistico, sono state un po’ dimenticate anche se conservano gioielli di arte e storia.

Vogliamo andare a scoprire alcune chiesette oggi quasi nascoste tra palazzi e grattacieli partendo dalla Cappella di Sant’Antonino in Segnano, un gioiello inaspettato oggi circondata da alti palazzi residenziali, che, se non si sa dove cercare, ne rendono difficile l’individuazione.

Situata nella periferia nordest di Milano, nelle adiacenze del quartiere Bicocca, in quello che in origine era il borgo di Segnano, poi frazione del comune di Greco. Il borgo grazie alla ricchezza di rogge e fontanili era conosciuto come il borgo delle lavandaie.

Ricostruita su di una cappella esistente è dedicata al santo martire Antonino Fontana vescovo di Milano dal 672 al 674 e sepolto in San Simpliciano

L'edificio è a pianta rettangolare ed esternamente è privo di decorazioni, a parte un bel fregio in gesso tinto di rosso in stile romanico lombardo.

Gli interni sono, al contrario, riccamente decorati, almeno per

quanto riguarda la navata. L'interno dell'abside è infatti spoglio, se non per gli affreschi di Sant’Antonino Martire sulla sinistra e del Beato Ludovico Barbo sulla destra.

L'affresco principale sulla parete sinistra raffigura la battaglia di Legnano avvenuta nel 1176, in particolare si nota l’episodio in cui le tre colombe, partite dalla tomba dei tre martiri dell’Anaunia (val di Non) sita nella Basilica di San Simpliciano, si posarono poi sul carroccio dei cavalieri della Lega lombarda, incoraggiando la loro vittoria.

Sulla parete destra, invece, l'affresco principale raffigura la contemplazione della Vergine Maria con il Bambino Gesù da parte di sei santi vescovi di Milano: Geronzio, Benigno, Ampelio, Antonino, Simpliciano, Vigilio e San Carlo Borromeo.

Sull'arcone, invece, sono affrescate delle quinte teatrali tenute aperte dagli angeli posti ai due angoli superiori.

Gli affreschi sono stati attribuiti a Giovan Mauro della Rovere detto il Fiammenghino.

Quota di partecipazione:

Donazione libera a sostegno delle attività del Touring Club Italiano

Come arrivare:

Bus 86   fermata via Comune Antico (di fronte alla chiesa)

Altre informazioni utili:

Il giorno della visita sarà attivo il seguente numero 3315499397

In allegato locandfina dettagliata dell’evento.