A Castelmezzano ci hanno preso gusto. Dopo il successo del Volo dell'Angelo, la prima zip line italiana che dal 2007 ha fatto planare a tutta velocità quasi trecentomila persone, il Comune della provincia potentina raddoppia, nel segno dell’adrenalina e del divertimento. Nel borgo Bandiera Arancione del Touring Club Italiano è tutto pronto per l’inaugurazione della Slittovia delle Dolomiti Lucane, il via il prossimo 25 aprile.

Si tratta di una pista da bob panoramica, una sorta di rollercoaster che invece delle montagne russe solca i picchi rocciosi a cui la fantasia popolare ha dato nomi suggestivi come Incudine, Grande Madre, Becco della Civetta e Aquila Reale, partendo e arrivando nei pressi del paese.

Molti potrebbero pensare che non si tratti di una grande novità, perché cose così se ne vedono da vent’anni nei comprensori sciistici alpini, ma in realtà, in Italia una struttura di questo tipo mai si era vista finora. L’avventura inizia nella parte alta del paese, nel quartiere San Marco. Un bob agganciato a un sistema a cremagliera trasporta una o due persone fino a un’altitudine di 1051 m. Il tratto in salita misura circa 430 metri, e ci si può godere il panorama tra i bricchi coperti di macchia mediterranea.

Castelmezzano / foto Shutterstock

Raggiunta la vetta si inverte il senso di marcia e inizia una discesa forsennata per 750 metri tra rettilinei, curve paraboliche e un gran finale su una curva di ben 45 metri di lunghezza. Le novità mai applicate in Italia sono che in questa slittovia di “nuova generazione” ogni veicolo ha in dotazione un sistema frenante che regola automaticamente la velocità durante la discesa, mentre dei sensori di prossimità impediscono ai bob di avvicinarsi o addirittura di scontrarsi tra loro.

“Per realizzare la Slittovia delle Dolomiti è intervenuta una società tedesca specializzata in parchi di divertimento, la WWR, che dopo aver attivato strutture simili negli Emirati Arabi e in Vietnam, ha realizzato per la prima volta in Italia un sistema a cremagliera con pendenze che arrivano al 65% e si attestano su una media del 45%. Ma la velocità non supera i 40 chilometri orari e il sistema è in sicurezza grazie a come i limitatori di velocità, il cruise control e i sensori di distanza, tecnologie che si applicano nelle auto di fascia medio alta”.

Nicola Valluzzi è il sindaco di Castelmezzano, ha 55 anni ed è al suo quinto mandato di una carica che ha ricoperto dal ‘99 al 2004, dal 2004 al 2009, dal 2014 al 2019, fino alla rielezione nel 2024 con la lista - nemmeno a dirlo - “Continuiamo a Volare”.

“Con il Volo dell'Angelo abbiamo dimostrato che Castelmezzano e le Dolomiti Lucane possono essere un riferimento per il turismo esperienziale. Con la Slittovia vogliamo rafforzare questa identità, con una attrazione adatta a un pubblico di sicuro meno spericolato di quello che affronta il Volo: gruppi di amici di ogni età, famiglie, chi non vuole rinunciare a un momento altamente spettacolare, divertente e di sicuro memorabile”.

Il Volo dell'Angelo tra Castelmezzano e Pietrapertosa / foto Shutterstock

LA TUTELA DELL'ECOSISTEMA

Sulla modalità dell’intervento per rigenerare le aree interne i pareri discordano. Molti associano queste strutture ai parchi divertimento che deturpano il contesto paesaggistico - e in effetti la mission primaria della WWR è costruire parchi acquatici e toboga sulle navi da crociera -, ma il sindaco rassicura e spiega come iniziative come questa diano un segnale forte per il riscatto delle aree interne, creando opportunità economiche altrimenti impensabili.

“Oggi la contestazione è stata meno spinta rispetto alla fine degli anni ’90 – spiega Valluzzi -. Annunciando la costruzione del Volo le contestazioni furono accesissime, seguite da denunce e un tentativo di avviare una procedura di infrazione per malagestione dei fondi dell’Unione europea. Sapevamo bene invece che siamo immersi in un territorio tutelato da un parco naturale e siamo un sito di interesse comunitario in cui nidifica la cicogna nera, una specie molto rara in Italia. Allora abbiamo concordato le aperture delle attrazioni solo nei periodi che non interferiscono con la nidificazione e i risultati sono stati buoni. La cicogna si è riprodotta, ne vivono sei-sette coppie".

Il volo di un esemplare di cicogna nera / foto Shutterstock

L'IMPATTO SULL'ECONOMIA LOCALE

L’impatto economico positivo sulla nostra comunità è stato invece enorme. Castelmezzano è un comune di 700 abitanti che può contare su 450 posti letto destinati all’ospitalità diffusa extralberghiera, due alberghi nel centro storico, otto ristoranti, agriturismi più una serie di attività economiche e commerciali legate all’accoglienza turistica. Alla fine degli anni Novanta a Castelmezzano erano invece attivi soltanto un vecchio albergo, un ristorante, tre bar, due alimentari e una macelleria che stava per chiudere”.

Scorcio tra le Piccole Dolomiti lucane / foto Shutterstock

La Slittovia di Castelmezzano si aggiunge ad altre attrazioni che contribuiscono a estendere la stagione turistica come ilponte nepalese, vie ferrate, il Cammino delle 7 Pietre e ovviamente il Volo dell’Angelo, che riprenderà il primo maggio. “Vogliamo ampliare ancor di più la stagione turistica – sottolinea il sindaco -, e mi interessa rivendicare che Castelmezzano si è rigenerata contando solo sull’iniziativa imprenditoriale della comunità e non su investimenti esterni come capita spesso per la conversione di borghi dimenticati in alberghi diffusi. Per la realizzazione slittovia abbiamo infatti utilizzato principalmente fondi del programma del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Al netto delle valutazioni sulla opportunità di governare per periodi lunghi, io credo che nei piccoli comuni avere il mandato per progettare sia essenziale per non entrare nel cortocircuito politico in cui chi viene dopo azzera quello che è stato fatto in precedenza. A mio avviso nelle zone interne la continuità di un progetto di governo locale è invece indispensabile per sopravvivere allo spopolamento. Non è un caso se le comunità di Castelmezzano e Pietrapertosa – legate dalla zip line del Volo dell’Angelo - nel 2021 siano state segnalate da FAO e UNWTO come modelli sostenibili cui ispirarsi”.

Castelmezzano / foto Shutterstock